La cannabis light, una varietà di canapa che presenta una quantità di principio attivo (THC) inferiore allo 0,6%, potrebbe presto essere messa al bando in Italia. Il disegno di legge a prima firma Antonio Iannone (FdI) è stato infatti incardinato alla Commissione Industria del Senato con l’obiettivo di equiparare l’importazione e commercializzazione della cannabis light alla fattispecie di reato di “produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope”.
Rischio per la salute della cannabis light
Nonostante la relazione illustrativa del provvedimento sottolinei che la cannabis light “non ha effetti psicotropi (creati da alti livelli di THC)”, gli esperti avvertono che il suo consumo potrebbe comunque essere dannoso per la salute. Inoltre, anche se il limite previsto dalla legge per il principio attivo del THC è di circa lo 0,5%, tale percentuale potrebbe produrre ugualmente effetti psicotropi, semplicemente aumentando la dose dei prodotti consumati.
Secondo il Consiglio superiore di sanità, “non è stato valutato il rischio connesso al consumo di tali prodotti in relazione a specifiche condizioni, che può essere dannoso in caso di alcune patologie, di uno stato di gravidanza o allattamento, di interazioni con farmaci. Conseguenze negative potrebbero verificarsi anche a seconda dell’età”.
Il rischio di sdoganamento della cannabis light
Inoltre, vi è il rischio di uno sdoganamento e di una banalizzazione del consumo di cannabis, con effetti potenzialmente dirompenti soprattutto sui più giovani. In questo senso, il disegno di legge rappresenterebbe un primo passo verso la legalizzazione della cannabis in Italia, aspetto che riveste non pochi aspetti sociali e che sta trovando spazio grazie ad un vuoto normativo.
Conclusioni
La cannabis light, nonostante sia una varietà di canapa con bassa percentuale di THC, potrebbe rappresentare un rischio per la salute delle persone, specialmente in alcune condizioni specifiche come la gravidanza, l’allattamento o l’assunzione di farmaci. Inoltre, la sua commercializzazione potrebbe portare a uno sdoganamento del consumo di cannabis e a una banalizzazione del rischio che ne deriva, soprattutto sui giovani. Il disegno di legge in discussione al Senato mira a mettere al bando la cannabis light, equiparandone l’importazione e la commercializzazione alla fattispecie di reato di “produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope”.
Cannabis light va vietata. Incardinato al Senato un ddl di FdI per abolirla